Ti dico cosa faccio io: compio una battaglia politica sul prepolitico. Perché? Perché fornendo gli strumenti critici (culturali, filosofici, valoriali) alle persone esse saranno in grado di reagire autonomamente, immediatamente e immancabilmente di fronte alle narrazioni. Solo persone che hanno strumenti critici adeguati sono in grado di comprendere immediatamente che le norme green imposte a una piccola minoranza del pianeta mentre Cina e India aumentano le centrali a carbone sono una narrazione e non una scelta razionale, solo persone con strumenti critici possono capire immediatamente che un uomo biologico non può trasformarsi in una donna vestendosi da donna o cambiando chirurgicamente parti del proprio corpo, solo un individuo dotato di strumenti critici capirà immediatamente che una raffigurazione dissacrante de L’Ultima cena di Leonardo non è un innocuo balletto. Dopodiché questa persona voterà (o non voterà) per un partito politico ma visto che dalla politica non viene la salvezza questa scelta sarà secondaria oltre che privata. Quello che interessa a me è dare un minimo contributo affinché persone che potrebbero utilizzare strumenti critici li usino e lo faccio per puro egoismo perché preferisco vivere in una società di persone che vivono nel mondo dei fatti piuttosto che in una società di persone che vivono nel mondo dei desideri. Lo faccio per pura utilità e gusto estetico perché passeggiare in un bosco è meglio che stare in coda per il pane.