La messa in atto del totalitarismo, così come di ogni dispositivo di controllo nel suo iniziare e nel suo finire, è indipendente dell’operatore umano. L’uomo approfitta del totalitarismo o subisce i dispositivi di controllo e, per alcuni aspetti, li governa ma non è in mai in grado di farli sorgere o di farli tramontare.
Il totalitarismo sorge indipendentemente dalla presenza di “malvagi” nella società, si fa beffe di ogni scudo magico costituzionale o legale, e si esaurisce per consunzione indipendentemente dallo sforzo dei “buoni” che operano nel mondo. I dispositivi di controllo sono di natura liquida ed il mondo è il loro contenitore: quando il liquido trova una forma da riempire ed è dotato di sufficiente potenza per riempirla, la riempirà. Quando il liquido troverà uno sfogo nel contenitore sociale che lo sta trattenendo oppure evaporerà, il totalitarismo cesserà. In quel momento ci sarà sempre chi festeggerà nelle piazze, ci sarà sempre chi si arrogherà i meriti dell’evento destinale, ma sarà, come sempre in politica, mero teatro. L’uomo è l’attore sociale che vive sul palco della politica cercando di recitare copioni non scritti da lui e cercando di improvvisare senza farlo capire né al pubblico né agli altri attori. Il fatto che le persone stiano di loro spontanea volontà utilizzando i sistemi di pagamento digitale non avviene perché chi controlla la finanza lo ha deciso, non avviene perché la politica lo ha deciso, ma avviene perché le condizioni di potenza del dispositivo di controllo detto “pagamenti digitali” sono arrivate al livello di innesco, sia per ciò che attiene la tecnica, sia, soprattutto, per ciò che attiene l’immaginario collettivo e gli archetipi. I padroni della finanza e i politici loro esecutori ne approfittano perché comprendono che ogni accensione di un dispositivo di controllo aumenta indirettamente la loro potenza. Essi stanno sulla riva del fiume con le loro canne da pesca, con qualche esca e qualche rete, pensano di essere ottimi pescatori ma si limitano a raccogliere quel che la piena getta loro vicino. Mostrare al gregge un dispositivo di controllo o l’instaurazione di un assetto totalitario è perfettamente inutile in quanto il gregge non solo non è in grado di comprenderne il pericolo, ma è nato per desiderare la protezione che i dispositivi di controllo simulano di fornire. Smascherare le dinamiche sociali e politiche non serve a “convertire” chi è nato nel gregge, non serve a far “aprire gli occhi” a chi vuole dormire ma serve esclusivamente a risvegliare i figli del sole accidentalmente assopiti o distolti o ingannati, affinché essi riscoprano la loro reale provenienza di destino e tornino ad essere ciò che sono sempre stati dall’inizio e che saranno sino alla fine. In ciò consiste “la buona battaglia” che conduciamo, non certo nell’illusione di poter intervenire sulle dinamiche provvidenziali. In questo senso la politica deve essere intesa, ancora una volta, come la più affabulatoria delle attività teatrali, priva di efficacia fatale, priva di efficacia effettuale, priva di efficacia storica, prova di efficacia sociale, priva di efficacia economica, priva di efficacia rappresentativa e, quando si è colonie, priva di qualsiasi reale autonomia. Cercare la via politica per intervenire sulla società o sulle condizioni di esistenza significa cadere nella trappola che i detentori del potere sovrapolitico tendono alle masse in quanto la dispersione di energia e di potenza e la loro riscrittura in termini di illusione teatrale è il meccanismo di base del controllo che i pochissimi esercitano sui tantissimi. Chi conosce tutte queste cose da prima di nascere, leggendole ora sentirà come di ricordarle; chi non le ha mai conosciute non le comprenderà mai. Gli spazi di evitamento dai dispositivi di controllo si devono costruire rigorosamente fuori dalla politica – cioè fuori da ogni dispositivo – a livello spirituale – cioè con la consapevolezza e con la costruzione dell’arsenale di conoscenza individuale – ed adottando strategie di riparo dai dispositivi di controllo stessi. Tale possibilità è implicita nello spiegamento dei dispositivi in quanto la tecnica, per entrare in funzione, non può rendersi invulnerabile ad una tecnica opposta. Questi concetti vanno sempre tenuti presente su piani spirituali di vetta, cioè occorre che questa consapevolezza ispiri sempre il nostro agire senza mai abbassarsi al livello profano.
