Musk esprime solidarietà a Salvini.
Ci sono coloro che, svegliandosi una mattina, scoprono improvvisamente che il cuore della propria esistenza risiede in una causa che fino al giorno prima li lasciava indifferenti. Oggi è il sostegno all’Ucraina; ieri era il covid. Essi, animati da uno spirito di gregge, si proclamano esperti di questioni geostrategiche, militari e diplomatiche, ma, in fondo, non si sono mai curati dell’Ucraina né di altro. Quello che cercano non è la verità o la giustizia, ma il calore del consenso collettivo, l’illusione di appartenere al gregge delle pecore buone. Il motivo? Sempre un pretesto.
Parallelamente, osserviamo i sintomi di una deriva più profonda e inquietante. Il caso dell’Institut Iliade, con le pressioni politiche esercitate su una banca per chiudere i conti a cittadini o associazioni scomode, è stato solo l’inizio, oggi tocca all’Italia con la minaccia di chiusura dei conti corrente a due associazioni “filorusse”. Chissà che l’impulso non venga da un parlamentare europeo… Si delinea un contesto in cui la gestione del potere scivola verso una logica autoritaria, e diviene imperativo fare chiarezza per salvaguardare ciò che resta della libertà.
Anche nella sfera del costume e delle idee si consuma una lotta sorda. All’interno del Partito Democratico, lo scontro attorno alla “censura ai cantanti” assume il profilo di una battaglia antropologica: da un lato i trapper, portavoce di un linguaggio crudo e diretto, dall’altro le gattare: chi vincerà tra i due tipi umani di sinistra?
L’emendamento Magi, con i suoi 500.000 euro destinati alle “iniziative di istruzione al sesso”, non è che filibustering parlamentare riuscito grazie al sonno dei deputati di maggioranza. Una somma tanto esigua lascia intuire programmi ristretti e, come dire, “mirati”, eppure suscita esultanze sproporzionate ancor prima dell’approvazione definitiva, non si tratterà di segnalare una “missione compiuta”…?
Infine, sotto tutto questo si nasconde una grande verità: il mito di una fonte unica che governi le informazioni, su cui si sono costruite le società del Novecento, si sta sgretolando, i poteri istituzionali novecenteschi perdono centralità e domani è attesa la sentenza del processo a Salvini.